07/05/11

Sulla presunta morte di Osama

In questo bailamme di fremente scossa mediatica internazionale, LaSbobba non poteva rimanere indifferente di fronte a cotanti siffatti "eventi" dell'epoca moderna o post, insomma quello che è! 

1)Lo sposalizio principesco in pompa magna con  signora in giallo a presenziare, Dio salvi la Regina!
2)Un nuovo santo nei piani alti a giocare a carte -briscola, poker o rubamazzetto- con Dio o chi ne fa le veci lassù.
3)La cattura/morte del più famoso, più ricercato e pure più odiato terrorista del mondo.


Ma veniamo al "fatto" della settimana, anzi che dico del mese, dell'anno, del decennio! Tanto è che l'America ha impiegato per catturare il barbuto uomo nero per poi piazzagli una bella dose di piombo mentre magari era seduto al cesso, o preparava due uova al tegamino.

L'annuncio degli Usa a dieci anni dagli attentati dell'11 settembre. Il leader di Al Qaeda colpito in un'azione con truppe di terra fuori Islamabad, insieme al figlio e ad altri terroristi e membri della famiglia. Grande folla fuori la Casa Bianca per festeggiare la notizia. La mente dell'11 settembre non c'è più. L'America ha un corpo. La prova. Obama annuncia a sorpresa una dichiarazione domenica notte. "Una settimana fa le informazioni di intelligence si sono fatte decisive e oggi ho dato il mio ordine".

Di fronte a contanta chiarezza informativa non occorre scomodare Belive it or not per celebrare la veridicità dell'evento. Ormai la morte dello sceicco è sulla bocca di tutti, celando un insopportabile refrain scontato -alimentato dalle mirabolanti teorie dei blogger in rete- al quale pure noi vogliamo dar corda.

Fotomontaggio
C'è chi, come Steve R. Pietczenik (ex assistente del segretario di stato in 3 amministrazioni), sostiene che il barbuto fosse già morto nel 2001 (dopo l'11 settembre) perchè malato di un disturbo genetico degenerativo conosciuto col nome di sindrome di Marfan. Quindi un false flag in piena regola, sia la morte in diretta vista da Obama e la Clinton -specchietto per le allodole per riabilitare i consensi in calo-, sia tutta l'operazione in Afghanistan, dato che l'amministrazione precendente era già al corrente che lo sceicco era morto. C'è pure chi sostiene che non è mai esistito, tutta una motatura della Cia; che sia ancora vivo e se la spassa ai Caraibi a spese del governo americano o che fosse semplicemente un amico immaginario di George W. Bush.

Ma torniamo al fatto in quanto tale. Accettando la  recente dipartita del re del terrore, ad ogni modo, sorgono dubbi sull'operazione e sul controllo delle informazioni da parte di media e governo.

Obama e (fake)Osama ad un party
Forse la cattura non è stata possibile ed interrogarlo non era necessario, il suo hard disk era più che sufficente. Il cattivo poi aveva scritto tutti i suoi piani su una moleskine trovata aperta sulla scrivania, beccato mentre chattava on line col portatile su facebook, con tutti i suoi amici ben in vista mentre cliccava "mi piace" il matrimonio di William e Kate.
Del resto le agenzie di stampa sono state chiare: "Bin Laden è morto!", "Il re del terrore ha esalato il suo ultimo respiro", "Abbiamo le foto!". Poi la smentita: "Le foto sono false!", sono "top secret", "troppo cruente", "infiammerebbero gli animi del mondo islamico".
Non resta che buttarlo in mare e lasciar fare agli squali.  Cavoli loro se gli rimane sullo stomaco e fan fatica a digerire! Video Youtube

Non occorre celebrare l'utilizzo informatico della più sofisticata tecnologia d'avanguardia, di un photoshop o simili, per fare increduli San Tommaso. Noi ci fidiamo ciecamente dei media, con tutta la loro autorevolezza, la fermezza morale; in particolar modo la televisione, alfiere della qualità comunicativa indipendente. Basta blaterare che è tutto falso! Non è necessario scomodare Baudrillard, Quarto Potere o il Quinto o Sesso e Potere e neanche Orwell, Huxley, Borges e Dick per celebrare lo stretto binomio tra realtà e finzione. Oggi la realtà è pertanto immagine e come tale va accettata, vera o falsa che sia. E' questa la sacrosanta verità in mano a media ed istituzioni.  
Macchè giallo informativo! A parte l'area 51, i recenti avvistamenti UFO e la candidatura di Donald Trump assieme a Ronald McDonald alle prossime elezioni americane, l'unica certezza rimane la costante chiarezza dell'apparato mediatico nello scambiare  il presidente afroamericano col terrorista afghano.

Certo è, che le considerazioni  più in voga in rete possono apparire un azzardo, fantapolitica, forma esplicita di cospirazionismo, una versione mitica creata ad hoc per alimentare la storia, o sottolineare rivendicazioni e sotterfugi celati in sottofondo; ma d'altro canto impongono una presa di coscieza sulla concreta possibilità di montare un teatrino mediatico/istituzionale così vasto, da parte di chi il potere lo detiene davvero e lo esercita, non sempre, con cognizione di causa.

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