Introduco brevemente il fugace lettore ad una serie di considerazioni sull'attuale situazione socio-politica della giovine repubblica italiana, senza entrare nelle discussioni macro sulle defezioni governative o sull'inefficenza posizionale dell'op-posizione. Attenzione non parlo di scarsa affluenza alle urne o della sconfitta delle grandi narrazioni partitiche e nemmeno della meno che modesta considerazione che l'italiano medio nutre sulle contromisure Tremontiane alla crisi economica che imperversa da qualche tempo nell'intero globo industriale. Non parlo di disaffezione alla politica, quella è ben evidente e nota a tutti,
mi riferisco ad una più spiccata incoerenza decisionale e più gustosamente comunicativa che -soprattutto- nell'ultimo periodo caratterizza la politica
italiana.
Di cosa parliamo? Di prendere decisioni-lampo mettendole al vaglio del popolo attraverso i canali informativi.
De Lillo gioca col tempo storico, la realtà sociale e la struttura narrativa passando dal baseball all'FBI fino al Kazakistan, da J. Edgar Hoover a Lenny Bruce per arrivare a Suor Edgar. Dalle scorie delle centrali alle scorie della modernità.